Non esiste nell’Egitto antico la statua dell’uomo illustre, da collocare sulla piazza di città, né quella ornamentale per il palazzo o il giardino; tutte le sculture hanno sempre avuto funzione commemorativa, o votiva o di culto. Il gruppo statuario di Rahotep e della moglie Nofret, proveniente dalla loro tomba a Meidum, rappresenta il miglior esempio di statuaria funeraria privata dell’Antico Regno. Le statue sono di calcare stuccato e dipinto; gli occhi in cristallo di rocca sono inseriti in un telaio di metallo e conferiscono un aspetto estremamente realistico alle due figure, secondo una tecnica molto usata in questo periodo. I colori diversi adoperati per la pelle, rosso ocra per l’uomo e giallo per la donna, seguono una convenzione artistica che rimarrà costante per tutta la durata della civiltà egiziana. La cura nella realizzazione del volto e del busto delle due statue contrasta con il modo sommario con cui sono stati realizzati i piedi, ma questa differenza di esecuzione, che si concentra solo su alcuni particolari, è un aspetto tipico della statuaria egiziana. Lo sguardo di entrambi è austero e sereno. Il volto di Nofret è appesantito da una voluminosa parrucca, tenuta insieme da un nastro colorato; su quello di Rahotep appaiono un paio di baffi, presenti solo sulle statue dell’Antico Regno. Il corpo dell’uomo è robusto, quello della donna è appena visibile sotto il vestito attillato. Sull’alto schienale del sedile un’iscrizione geroglifica ci consegna il loro nome e i titoli ufficiali.